lunedì 27 agosto 2012

26 agosto - fnomfen again

Sveglia presto e si riparte per Phnom Penh (per la gioia di Berna).
Starò un paio di giorni a oziare e poi prenderò una nave che mi condurrà al delta del Mekong, poi a Ho Chi Minh City, la vecchia Saigon, dove arriverà una mia amica, con la quale farò un numero ancora imprecisato di giorni.

Il viaggio verso PP è in un minibus da quattordici persone sul quale siamo venticinque, questo fa si che io sia seduto nella posizione più scomoda del mondo, con la schiena a pezzi e possa scordarmi il posto per le gambe. Una mini televisione trasmette ininterrottamente qualche show cambogiano, una sorta di zelig locale che provoca fragorose risate alle mie spalle seguite da rumorosissime scatarrate fuori dai finestrini. Ci sono in particolare tre persone che ridono tantissimo e mi piacerebbe sapere se sono i più estroversi o solo i più scemi. Il tizio alle mie spalle ogni volta che scoppia a ridere commenta col vicino; io mi son fatto la mia storiella mentale per cui lui in realtà sia senza cervello e sia l'unico che ride a battute stupidissime e poi le spiega in giro convinto di essere stato l'unico a capirle.
E proprio mentre scrivo parte il karaoke cambogiano! Se solo usassero le nostre stesse lettere mi metterei a cantare a squarciagola. Che bella parola squarciagola! È così truce eppure quando riferita al cantare diventa sinonimo di libertà. 

25 agosto - morirò?

Mi sveglio alle 1.30 senza il minino residuo di sonno e godo per un po' della notte silenziosa interrotta qua e là da qualche goccia di pioggia, qualche cane in lontananza e il respirare lieve di persone e animali che nell'oscurità sembrano così vicini. La mia mente vaga pensando a ciò che ho ingerito ieri sera e costruisce scenari più o meno tristi. Le opzioni che nella notte mi sembrano più plausibili sono che io abbia ingerito un repellente per insetti o una sorta di detersivo per piatti.

In qualche modo riesco a riprendere sonno e mi sveglio alle 6.15, quando tutti sono già indaffarati a pulire e lavorare. La buona notizia è che, nonostante tutto, sono vivo, quella cattiva é che ho una ghiandola della gola grossa come una palla da golf.

Il ragno che domina il bagno mi fa paura. È grande all'incirca come la mia mano aperta e il solo corpo è una volta e mezza il mio alluce, è veloce più di quanto io lo sia mai stato e non esce dal quel metro quadrato neanche se gli spruzzi l'acqua addosso, mi inibisce parecchio.

Torniamo a Krati che è circa mezzogiorno, prendendoci un bel temporale sulla via. Troviamo un posto in cui una doppia costa tre dollari e passiamo stancamente la giornata a giocare a carte, a forza quattro ecc.

24 agosto - meraviglia

Che giornata meravigliosa...
Con Alex abbiamo affittato una moto (dopo aver visto gli incidenti di ieri mi sembra saggio) e siamo partiti per una destinazione veramente sperduta, Koh Phdao, un isola in mezzo al fiume Mekong, nel nord della Cambogia. In tutta la giornata abbiamo dovuto comunicare a gesti o con le quattro parole di cambogiano che sappiamo.

Dopo un'ora abbondante di moto abbiamo affittato una barca e siamo andati a vedere i delfini d'acqua dolce, rarissimi e visibili pressoché solo qui. I delfini si muovono in gruppi di quattro o cinque e si ergono in superficie per pochi attimi, con eleganza, tra gli alberi affondati a metà.
Dopo un paio d'ore in barca abbiamo proseguito per strade deserte per alcune ore, circondati da verde, con sullo sfondo una nuvola che nasce azzurra e si inzuppa negli alberi.
Ho già parlato del verde qui, ma é un concetto talmente vasto che potrei parlarne per ore... E oggi c'era una ragazza che camminava per strada con una maglia verde portando sulla schiena decine di cocchi ancora più verdi e lo sfondo era ancora più verde; talmente verde che se ti concentri davvero riesci a vedere del giallo o del bianco...

Arrivati in un paesello sperduto abbiamo cercato di prendere una barca per andare sull'isola, ma nessuno capiva cosa stavamo chiedendo finché hanno chiamato una ragazzina che avrà avuto sette o otto anni, timidissima, che ha tradotto per noi "barca e isola" e allora tutti si sono messi a indicare e fare numeri con le mani.
Noi ci aspettavamo un molo, per quanto basico, invece per raggiungere la barca dovevi entrare nel cortile di una casa, girare a destra, poi a sinistra, poi di nuovo a destra, ancora a sinistra ed ecco una striscia di terra umidiccia che finisce nel Mekong; caricata la moto sulla barca tramite una passerella stretta e traballante quanto la barca stessa siamo partiti cercando di capire quanto sarebbe costato. Impossibile trovare una singola parola di inglese intorno a noi (il costo è comunque stato meno di un dollaro per tutti e tre: Alex, moto e io).

La piccola isola in mezzo al fiume su cui siamo arrivati, durante la stagione delle piogge, diventa ancora più piccola.
La strada che attraversa l'isola è di terra color mattone e fango e passa in mezzo a bufali, mucche, campi di riso, galline, ponti di legno tremolanti e decine e decine di sorrisi.
I sorrisi e le urla dei bambini per la diversità sono normali, ma qui anche i vecchi e gli aduli ingrandiscono i loro occhi e mostrano i loro denti perlopiù rossi e neri.

Abbiamo poi - non senza qualche difficoltà - trovato dove dormire. Una casa di gente del posto con un paio di letti in più.
Non avendo possibilità di comunicare con loro mi sono messo a contrattare il prezzo per iscritto e per due dollari americani a notte abbiamo un letto matrimoniale a testa, qualche amaca forata su cui adagiarci, ragni grossi come pugni in bagno, una cisterna d'acqua dove lavarci con un piccolo contenitore, scarafaggi enormi vicino al letto, ma praticamente tutto il villaggio che viene a vedere queste strane creature bianche prima che faccia buio, dato che non c'è elettricità. Tutti sorridono, tutti! E io con i sorrisi prendo aria e vivo davvero.

Scrivo in fretta da un amaca vecchia e sporca, con il cielo che in pochi secondi si è fatto nero e cattivo, col secchio raccogli sterco poco più in là, col vento che spazza l'umidità e alza la polvere, una vacca passa a meno di un centimetro, sbuffa e mi quasi prendere un infarto, una delle donne di casa si lava velocemente in cortile senza scoprire mai seni e ginocchia, libellule che volano disordinatamente senza meta e qualche cane che mi guarda quasi triste.

Sta per calare il buio su una giornata davvero diversa, lontana dal turismo e dai turisti, in luoghi normalmente assurdi, che mi fanno pensare a quello che potrebbe essere stata la vita dei miei bisnonni cent'anni fa. Ho scattato alcune foto, ma in questi luoghi sembra di rubare qualcosa più che un semplice ricordo, sembra di violentare le loro semplici vite.
Scrivo sull'iphone questi appunti mentre vengono ad accovacciarsi vicino a me il padrone di casa, una donna e un bambino, affascinati da questo strano aggeggio sul quale sto lasciando tracce nere.

Mentre mangiavamo cena per terra, frittata di cipolle, fagiolini e riso, in centro c'era una ciotola con un qualcosa di liquido dall'odore sgradevole e dal colore trasparente/giallognolo. Pensando fosse una delle loro tante salse strane ne ho messo un cucchiaio abbondante nel mio piatto, quando stavo facendo il bis ne ho preso un altro po' e l'ho sparso sul cibo e tutte le donne in casa si sono messe a ridere e a urlare qualcosa. Ho cercato di capire cosa fosse quella roba e con la nostra comunicazione a gesti sono riuscito a capire che certamente non era da mangiare; mi sono fatto scrivere su un foglio il nome in cambogiano e - se sopravvivo - quando torno in città mi faccio dire cos'è.

A letto alle ore 19.15, su un sottile materasso adagiato a terra e, per fortuna, circondato da una retina contro le zanzare. La casa è su due piani, il piano terra non ha muri e viene usato per dare riparo agli animali e agli attrezzi da lavoro durante la notte, inoltre questo permette - durante la stagione delle piogge - di evitare che la casa si allaghi. Il primo piano ha muri e pavimenti in legno, il pavimento è composto da tante piccole assi di legno non più larghe di cinque centimetri, con uno spazio di poco meno di un centimetro tra un asse e l'altro; questo permette ai vari insetti di entrare anche da sotto il pavimento e lascia entrare tutti i rumori sotto di me. Cullato dal campanello e dallo sbuffare delle due mucche sotto di me mi addormento quasi subito. 

23 agosto - in viaggio verso i delfini

Giornata viaggiando in compagnia di Alex, ragazza svizzera e unica altra occidentale in direzione krati.

Il paesaggio per lunghi tratti potrebbe essere quello di un paese qualsiasi, di una zona qualsiasi del mondo. Poi all'improvviso appare una motocicletta a bordo strada, una piccola folla con alcune persone sorridenti e un uomo completamente insanguinato e ti ricordi di essere sulle strade senza leggi della Cambogia. 

22 agosto - spari

Giornata facendo shopping e spedendo qualche cosa a casa. Ho anche scritto delle cartoline... Pensa te! Non succedeva da anni.

Il pacco spedito arriva tra circa tre mesi... Tre mesi!

La sera siamo andati a mangiare street food - come al solito - con qualche austriaco, un inglese e un'americana e all'improvviso, a pochi metri da noi, abbiamo sentito rompere un bicchiere, poi uno sparo e tre ragazzi che sono partiti via correndo.
La gente tutt'intorno si è congelata e c'è stato un irreale silenzio per qualche secondo, rotto solo dalla musica di un locale poco distante. La situazione si è presto normalizzata e dopo infiniti minuti sono apparsi dieci poliziotti in motorino.
Pare che ci sia stata una lite, che il padrone del locale abbia rotto una bottiglia di birra per terra infuriato e che uno dei ragazzi abbia allora tirato fuori la pistola e sparato, fortunatamente in aria. 

21 agosto - killing field

Mi hanno rinnovato l'invito a Rio per capodanno... Difficile dire di no...

Oggi sono andato a visitare un killing field, il più grande di tutta la Cambogia. Difficile spiegare le sensazioni. È un luogo dove la follia di Pol Pot ha ucciso migliaia e migliaia di cambogiani. Sul percorso spuntano ancora ossa o brandelli di vestiti, che vengono raccolti ancora oggi mensilmente. E alla fine vi é un grande edificio commemorativo pieno di teschi e ossa; la maggior parte dei teschi ha i segni delle uccisioni, martelli, zappe, coltelli, sbarre, mai un proiettile, troppo costoso e avrebbe spaventato gli altri in attesa.
La cosa più commovente e agghiacciante è un albero sul quale i khmer rossi gettavano i bambini, tenendoli per i piedi, albero davanti al quale uno dei maggiori responsabili, che aveva sempre negato la sua collaborazione, in uno slancio di umanità si è inginocchiato ed è scoppiato a piangere.
Tre milioni di cambogiani furono uccisi poco più di trenta anni fa, il 25% della popolazione circa...

La cosa assurda é che tutti i turisti stranieri - anche gli italiani - restano in un rispettoso e shoccato silenzio, mentre i cambogiani girano parlando ad alta voce, ridendo e scherzando. Per loro il passato è passato... Ho avuto una sensazione simile parlando agli indonesiani dei loro ex dominatori olandesi, una visione pseudo buddista sul fatto che tanto il passato non si cambia e bisogna guardare avanti che allo stesso tempo mi infastidisce e mi piace.

Serata passata con qualche irlandese e qualche olandese, bevendo troppo e finendo in un go go bar. Parlando con una bellissima ragazza triste all'interno mi sono messo a chiedere come mai fa questo lavoro ecc. e lei mi ha risposto che non ha altre soluzioni, ma vorrebbe davvero fare la cassiera... 

martedì 21 agosto 2012

20 agosto - oro e diamanti

Oggi ho girato a piedi una torrida Phnom Phen, mercati e templi la mattina. Mentre ero a Wat Phnom,  tempio tra i più importanti, mi sono innamorato di nuovo...
Ma lei era con il ragazzo. Mentre si abbracciavano mi ha guardato a lungo, è venuta verso di me e mi ha chiesto una foto di loro insieme... Volevo dirle che l'amavo, volevo dirle di lasciare il ragazzo depilato con la canottiera e scappare con me grondante di sudore.
"Un dolore mi trafisse il cuore, come succedeva ogni volta che vedevo una ragazza che mi piaceva andarsene in direzione opposta in questo mondo troppo grande."

Nel pomeriggio sono andato a visitare il meraviglioso royal palace, dove vive ancora oggi il re e la silver pagoda, una meraviglia con il pavimento interamente d'argento dove abbondano statue di Buddha (tra cui una da novanta chilogrammi d'oro e oltre novemila diamanti) altarini mozzafiato e altre splendide cose come un palanchino da ventitré chili, interamente d'oro, dove sua maestà veniva trasportata durante le cerimonie...

Serata mangiando street food con un paio di ragazze americane, un inglese e un olandese e relax presso il nostro ostello. 

19 agosto - Ho imparato: Phon Penh!

Tutto il giorno in viaggio verso la capitale, Phnom Phen.  
Sei ore in un bel bus, vecchio e traballante, ma pulito e con l'aria condizionata alla giusta potenza. 

Dopo aver finito il secondo libro del mio viaggio mi sono, come al solito, immedesimato con lo scritto e la mia mente ha iniziato a vagare, a scrivere meravigliosamente il libro che non sono capace a scrivere. Faccio viaggi contorti, di colori e amore, di donne, di una donna a cui racconterò per ore il mio viaggio e lei mi ascolterà in silenzio e sentirò di amarla. Ma non saprò mai in realtà chi è perché lei non farà altro che ascoltare, ascoltare e ascoltare. La linea gialla mangiata dal bus e un ragazzo francese che potrei essere io. Il sole che cambia tutto, la pace tra due stati con piccole bandiere che si incrociano. Pensieri chiari e perfetti, pensieri che io leggerei se qualcuno li scrivesse. 

Arrivato a Phnom Penh (che ancora non so come si scriva) trovo posto in un ostello carino, abbastanza in centro. Quattordici letti occupati da diverse nazionalità. Serata passata in ostello giocando a biliardo e chiacchierando. 

18 agosto - che giocatore!

Dopo aver girato un po' per la città sono andato a prendere il bamboo train; ogni "vagone" é una costruzione piatta e smontabile composta da due ruote metalliche stile treno e una piattaforma di bambù con un piccolo motore. Il tutto è velocemente smontabile perchè, sull'unica linea,  se due vagoni si incontrano, il più leggero smonta, scarica, lascia passare, rimonta e riparte... 

Ma perché la gente di Parigi rispondono "Parigi" e non "Francia" quando gli chiedono di dove sono?

Il prezzo del biglietto varia a seconda dei tiramenti di culo di ragazzi che vendono i biglietti e i binari sono assolutamente non paralleli per brevi tratti in cui il treno sbanda e sembra dover finire nella folta vegetazione ai lati. 

Nel sud est asiatico la parola "verde" perde il suo significato di semplice colore e diventa un concetto, un sentimento, una gioia che non ti fa sorridere, ma ti prende da dentro, un orgasmo con puntini viola, gialli o fucsia.


Alla fine del viaggio con treno si incontra un piccolo villaggio dove mi sono messo a palleggiare con dei bambini con una palla fatta -credo - con del bambù e vuota all'interno. E' difficile da descrivere, non si gonfia, non si sgonfia, così è e così rimane, con la sua rigida morbidezza. Un bambino mi ha chiesto se fossi Cristiano Ronaldo (scherzando), un altro se giocassi nell'inter (seriamente). Non avere la tv ti insegna ad apprezzare le piccole gioie e a scambiarmi per un giocatore famoso! 

17 agosto - andiam, andiam, andiam a Battambang

Uno sbadigliante saluto alle danesi alle 6 di mattina e parto per Battambang. Mi vengono a prendere in hotel in moto, salgo con zaino ecc e in pochi minuti vengo messo su un piccolo bus da 9 posti, dove viaggiamo in 12 per oltre un'ora, su strade sterrate, circondati da infiniti verdi, lavoratori, carri trainati da enormi buoi e riso riso riso. Attraversiamo decine e decine di veri villaggi, poverissimi, dove famiglie numerose vivono insieme e condividono con noi semplici e onesti infantili sorrisi. 

La barca che in 6 ore mi porterà a battambang è una bagnarola di legno nella quale fatico a riporre fiducia... Ma pare sia una delle esperienze più belle della Cambogia risalire questo pezzo di lago e il fiume, attraversando zone con specie rarissime di uccelli ecc. 

Tutti i miei compagni di barca stanno facendo foto con macchine costose... La gente ha riscoperto la passione per la fotografia o, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, dove è immediato pubblicare un'immagine, la gente ha solo scoperto un nuovo modo per mettersi in mostra? Perché io, se non fosse per tirarmela, di foto non ne farei neanche una... 

Il fiume che percorriamo è zeppo di piante, sembra di navigare su un enorme prato. Ai lati ho visto di tutto, bambine sorridenti lavarsi, uomini troppo vecchi per essere ancora in vita, galline in trappola, scale, barche, povertà, sorrisi, tantissimi sorrisi, batterie, tuffi, mucche, motociclette trasportate, bambini sugli alberi, templi, mangrovie, trappole per pesci, il tutto caratterizzato dall'acqua sporchissima e la natura verdissima. 

Nell'ultimo tratto decine e decine di bambini hanno urlato e sventolato a più non posso le loro mani. Arrivato a Battambang trovo una sistemazione a poco e, dopo aver presto capito che la città non offre un granché, a letto presto. 

15 e 16 agosto - ok il prezzo del cocktail è giusto

Sempre con Nana e Julie abbiamo visitato lentamente e con calma gli innumerevoli templi di Ankgor.

In uno di questi è stato girato tomb raider, tanto per farvi capire l'ambientazione.  La maestosità delle costruzioni, il pensare a le migliaia e migliaia di artisti operai che hanno lavorato alle incisioni perfette, il pensare a quando  contenevano centinaia di monaci tra preghiere e riti, il calore incredibile e l'improvvisa frescura di un monsone. Tutte queste sensazioni si mescolano in stremata ammirazione e rispetto... 
La sera sempre in giro per Siem Reap, tra cocktail a un dollaro e pinte di birra per pochi centesimi... 



mercoledì 15 agosto 2012

14 agosto - Angkor...

Sveglia, tuk tuk e si parte per visitare ankor wat, il più grande complesso religioso del mondo.

Abbiamo iniziato dai templi più dosanti e tra domani e dopodomani completiamo tutto.
I templi sono delle meraviglie di pietra che hanno resistito a intemperie, secoli e le innumerevoli guerre e depredazioni cambogiane. 


Nel mezzo del nulla, mentre stavamo guardando un tempio, il meteo ha deciso di ricordarci cosa significa wet season; secchi e secchi d'acqua hanno iniziato a riversarsi su di noi, nel caldo impossibile dell'agosto cambogiano è stato meraviglioso e impressionante.


Serata bevendo troppo e girando un po' per Siem Rieap, conoscendo nuova gente e mangiando street food. 

13 agosto - villaggio galleggiante

Giornata iniziata con calma, poi un pranzo veloce e siamo andati, con Nana e Julie, a vedere i villaggi galleggianti. 

Fare trasloco con una barca é molto facile, prendi e sposti! C'è tutto galleggiante, davvero tutto, anche un campo da pallacanestro e un tavolo da biliardo, al quale però giocano solo la sera, quando non passano barche a muovere il fiume.
Ho guidato un po' la barca che ci portava in giro e, tornati sul tuk tuk di Batman, siamo rientrati in ostello. 


Cena con un happy pizza e qualche partita scomposta a biliardo. 

11 e 12 agosto - Cambogia!

Sveglia, abbracci e saluti ai miei amici di koh tao e si parte...
Qualche ora di nave, una veloce cena con un ragazzo tedesco, un'americana e una canadese appena conosciuti e si parte per Bangkok. Previste 9 ore e mezza di bus.
Arrivato a Bangkok verso le 4.30 aspetto un paio d'ore in kao San road, tra gli ultimi festeggiamenti della notte e proposte di manage a trois da parte di un canadese a due americane.
Nel frattempo un poliziotto di origine tedesca che sta facendo una perlustrazione mattiniera ci mette in guardia dai vari modi in cui i tuk tuk driver possono fregarti e inizia un malinconico racconto su come la strada, un tempo patria dei backpackers, sia diventata di proprietà delle multinazionali dei fast food...
Dopo questa breve parentesi a Bangkok, in cui tornerò a novembre, parto con due simpaticissime ragazze danesi alla volta del confine con la Cambogia.
Le pratiche e le code per il visto sono infinite. E dopo aver camminato per ore sotto il sole cocente arriviamo ad un bus scomodissimo e strapieno di roba per altre tantissime ore, giocando a disparati giochi con Julie e Nana.
Cena tipica cambogiana in un night market e a nanna presto. 

10 agosto - sono una ladyboy!

Giornata in spiaggia e la sera pub crawl. Praticamente si striscia per i locali dell'isola, dove si hanno cospicui sconti.
Siamo tornati al cabaret dei lady boy, dove, a fine spettacolo, sono salito sul palco, parrucca, reggiseno e mutande e ho iniziato a ballare...
Spero di trovare qualche foto carina..
Tanto per cambiare... A fine serata, mi hanno preso/ho perso le ciabatte!

9 agosto - brevettato

Sveglia prestissimo e si va a tuffarsi in profonde acque... 18 metri, con tanto di video dal quale cercherò di estrapolare qualche immagine...
E così ottenni il brevetto da sub...

Il pomeriggio, sfinito, ho comprato il mio biglietto per la Cambogia e poi siamo andati in 5 o 6, dal mio ostello, a un cabaret show fatto da lady boys... Veramente veramente divertente.
Serata finita in un locale in spiaggia bevendo e ballando.

7 e 8 agosto

Inizio il corso da sub, giornata tra classi e immersioni in piscina... Respirare sott'acqua è una sensazione strana... Non vedo l'ora che sia domani per provare in mare. 

Sveglia presto per andare a scuola, ultimo ripasso sul come si calcola quanto possiamo stare in acqua e via, dopo un leggero pranzo, a tuffarci nella meravigliosa mango bay... 
Difficile descrivere cosa si prova a essere in un mondo diverso da quello che a cui siamo abituati... Vedere i pesci e i coralli a pochi centimetri, entrare dentro a rocce sul fondale meraviglioso di koh tao...
Tutto splendido... E davvero indescrivibile. Domani andremo a 18 metri e probabilmente verremo filmati!
Serata iper tranquilla con Jake, che mi ha raggiunto dopo koh phangan...

5 e 6 agosto - in fondo al mar!

Dopo una giornata di transizione passata viaggiando tra un isola e l'altra sono arrivato a koh tao, altro piccolo paradiso dove ho deciso di prendere la mia licenza da sub.
Il primo giorno è passato guardando dei filmati in aula e ho così colto l'occasione di andare a cena con le 3 bellezze che fanno il corso con me, tre ragazze inglesi un po' troppo giovani, ma simpatiche e carine...

domenica 5 agosto 2012

4 agosto - full moon party!

Full moon party... E' stata una delle feste più incredibili a cui io abbia mai assistito, difficile da descrivere... Ma immaginate una spiaggia paradisiaca, migliaia di giovani poco vestiti con magliette, canottiere o il corpo dipinto, il tutto fluorescente, immaginate giochi con il fuoco, come saltare la corda infuocata o il limbo infuocato, aggiungete una ridicola dose di alcool e più o meno il gioco è fatto... 

In questi ultimi tre giorni ho avuto un interessante avventura con le mie infradito: dopo averne comprate un paio a Krabi per pochi bath, mi sono state rubate (ma diciamo prese) alla festa in piscina. 
Uscito dalla piscina ho preso le prime che ho trovato, una bianca e una nera, ma va beh... 
La sera dopo, nella festa nella giungla ho perso anche queste infradito e ho deciso di stare un po' a piedi scalzi... Il giorno dopo in spiaggia ho trovato una sinistra blu e, in ostello, una destra nera (che era un po' piccola, ma tant'è). Durante in full moon mi son messo a saltare la corda infuocata e ho perso anche queste... 
Ora sono con un bellissimo paio di havaianas tarocche bianche che non so da dove saltino fuori!

3 agosto - fegato bis

Sveglia tardi... 
Giornata in spiaggia e la sera a una festa nella giungla... 
Sull'isola ci sono migliaia di giovani  e così ti ritrovi a incontrare gente vista in Indonesia, o in qualche altra parte della Thailandia... 

2 agosto - fegato

Sveglia tardi, giornata giocando in spiaggia e facendo poco nulla. 
La sera, essendo il compleanno di Greg, abbiamo iniziato a fare un gioco alcolico a biliardo e poi siano andati in spiaggia. La spiaggia era semi-deserta e senza musica. Buddha day, niente festeggiamenti in pubblico. 
Saliamo allora su un taxi e andiamo a una festa in piscina, festa delirante... Centinaia di persone, tutti tra i 20 e i 30 anni, gente che salta in piscina, gente che fa altro in piscina... 
Sto vivendo col fuso orario italiano, altre due notti, la vigilia del full moon party e il full moon party e poi mi muovo... 

1 agosto - koh phangan

Dopo un intera notte passata su un piccolo materasso appoggiato su una nave troppo bassa e stracarica arrivo a ko pha ngan. 
Unico posto del mio viaggio in cui ho dovuto prenotare. Sabato c'è il full moon party, che porta sull'isola migliaia e migliaia di persone. 

I thailandesi - cito la guida - "vi faranno innamorare con la loro rinomata benevolenze e i loro modi di fare", io per ora ho solo visitato luoghi abbastanza turistici, ma son tutti delle gran facce di merda.

Appena arrivato in ostello entro nella mia piccola camera divisa con altre tre persone, tutte e tre inglesi. Appena entro in camera (ore 8.30 circa) l'accoglienza è - come si può dire - particolare... Greg è sdraiato come svenuto completamente scoperto e completamente nudo.

Mi riposo per un po' e poi passiamo la giornata in spiaggia con greg e jack, entrambi molto simpatici e finalmente entrambi vestiti. 
 La quarta occupante la stanza è una viziatissima ragazza di Leicester, che non mi sta simpaticissima. 

Questa isola sembra abbastanza il paradiso... In acqua però ci sono piccoli pesci che ti mordono quando entri... Come un piccolo fastidiosissimo ago... 

La serata è passata bevendo e facendo festa in spiaggia... Domani sarà luna piena, ma di gente che guarda il cielo ce n'è davvero poca... 

31 luglio - potete anche non leggere

Giornata oziando e aggiungendo foto su facebook... Nel pomeriggio una barca che, in una notte intera, mi porterà a ko pha ngan per il full moon party