Il programma per il secondo giorno dice: trasporto fino a Santa Teresa - un'ora di viaggio - dove incontreremo la nostra nuova guida (tale Jimmy), zip line di mattina, pranzo, relax e poi due ore di cammino facile e piano fino a raggiungere Aqua Caliente, città ai piedi del Machu Picchu.
Quando siamo a cinque minuti (peruviani) di macchina da Santa Teresa, vediamo di fronte a noi una frana che ha colpito un camion carico di merci. Il camion è in bilico tra la strada e il precipizio, frenato - per sua fortuna - da alcune piante e alcune rocce messe a protezione a bordo strada.
Il nostro autista ci dice allora di proseguire a piedi - ovviamente soli - e di fare attenzione, "in venti minuti sarete a Santa Teresa". Zaino in spalla e camminiamo, con una vista oggettivamente straordinaria a fondo valle di un fiume in piena, rabbioso e feroce; mentre passeggiamo chiacchierando per Santa Teresa scopriamo presto che le frane non vengono mai da sole. Attraversiamo una quantità infinita di frane che, in molti posti, ci fanno camminare nel fango fin sopra il ginocchio e decidiamo di farlo uno per volta, in modo da permettere agli altri di stare indietro e urlare se ci sono sassi che cadono (cosa che accade molto più di quanto avremmo voluto). A un certo punto arriviamo in una zona vicina a una cascata e qui la frana è enorme e ancora attiva, rocce grandi e piccole cadono in continuazione, ma decidiamo di provare a passare mentre - nel frattempo - dall'altro lato è arrivata una grossa draga che sta ripulendo la strada. Passiamo con cautela la zona, riuscendo a evitare i sassi cadenti, ma arrivati quasi alla fine, l'autista della draga e uno dei suoi colleghi ci dicono di tornare indietro e aspettare, che è troppo pericoloso.
Obbediamo e attendiamo per oltre un'ora e mezza che la strada venga ripulita.
Dopo l'attesa, convinti che dall'altra parte non ci sia più nessuno ad aspettarci e iniziando a pensare a un modo per raggiungere Aqua Caliente per i fatti nostri, attraversiamo e un peruviano con un sorriso enorme ci chiede se siamo i ragazzi che erano con papà Ricky, che il suo nome è Jimmy e che non abbiamo idea di quanto sia felice di vederci vivi.
Affronto la prima discesa con una delle guide - che se moriamo almeno siamo in due e si sa, mal comune...
Dopo la prima discesa mi lascio andare e faccio la seconda solo, mentre nella terza, la più alta, veloce e lunga, faccio superman: mi viene cambiata l'imbragatura e vengo lanciato con una guida che mi regge le gambe (come da video).
Dopo aver scalato un pezzo di montagna a strapiombo (messi in sicurezza con l'imbragatura) partiamo per la quarta linea, dove ormai mi sento sicuro, lascio andare le mani dalla presa in sicurezza, mi giro, faccio lo scemo e non mi accorgo che sono troppo vicino alla fine; cerco allora di tornare in posizione in fretta e sfrego per bene un braccio nudo sul filo metallico. Dopo le altre due linee torniamo alla base, pranziamo e raggiungiamo la fine della strada, dove proseguiamo a piedi per circa due ore e mezzo, sui binari del treno, fino a raggiungere in serata Aqua Caliente.
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