venerdì 15 febbraio 2013

31 gennaio - salar de Uyuni


Pronti a partire per il salar de Uyuni (attrazione principale del viaggio) alle 10.00 del mattino, ma l'autista non si vede... aspettiamo e aspettiamo e con oltre un'ora di ritardo siamo finalmente pronti a partire. Prima del salar visitiamo velocemente un cimitero dei treni dove decine di vagoni e locomotive sono abbandonate da anni.
Arrabbiati per il ritardo, ma eccitati, arriviamo al salar. Il salar, un deserto infinito di sale, in questo periodo dell'anno è irregolarmente inondato da acqua che va dai pochi ai venti centimetri. Saliamo sul tetto della macchina e guidiamo per il salar fino a raggiungere una zona con poca acqua dove si possa scendere e giocare con la prospettiva per fare delle foto interessanti. L'acqua che inonda il salar riflette il cielo azzurro e bianco e da l'impressione che il mondo non abbia orizzonte; non si riesce a capire dove finisca il mondo e inizi il cielo, ci guardiamo attorno esterrefatti, a bocca aperta, in uno spettacolo di blu, azzurri e bianchi, con le altre jeep che sembrano microscopici insetti lontani, con un uomo che scava per prendere il sale, con alcune montagne poco visibili in lontananza. Passiamo ore a fare foto stupide, saltando camion che sembrano minuscoli, abbracciando piccole cianfrusaglie che sembrano enormi, giocando a freesbee e godendo di uno dei paesaggi più affascinanti e meravigliosi del mondo.
La compagnia è talmente perfetta che decido di cambiare programma e proseguire per Potosi invece di andare direttamente a La Paz.
Serata in un pub chiamato extreme fun pub con Annemarie e le sue compagne di tour che ci seguiranno a Potosi, mentre Emily andrà a Santa Cruz.

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