venerdì 15 febbraio 2013

28 e 29 gennaio - Bolivia!


Dopo una giornata di ozio e riposo in San Pedro partiamo per la Bolivia. 
Il bus che dovrebbe passare a prenderci alle 7.30 è ovviamente in ritardo. Il gruppo è composto da Emily, Catalin, Stefan, Lennart e due ragazzi inglesi, Fred e Fin. 
Saliamo per le Ande fino ad arrivare al confine boliviano, la "frontiera" è una piccola costruzione nel mezzo del nulla, circondata soltanto dai rottami di un vecchio bus, dalle pietre che non lasciano nascere niente se non qualche ciuffo di erbe che ho imparato a conoscere negli ultimi mesi.
Ci prendiamo il nostro stampo boliviano sul passaporto e - dopo qualche minuto di attesa per riuscire a cambiare alcuni soldi da uno degli autisti - partiamo su un vecchio land cruiser che non promette nulla di buono.
L'agenzia ci aveva promesso che saremmo stati non più di sei per macchina, ma siamo in sette. La vista che ci circonda, attorno ai 3500 metri, è splendida e surreale. 
Attraversiamo la laguna blanca e la laguna verde, che deve il suo colore all'alto contenuto di arsenico, ed è sovrastata dal vulcano licancabur - il vulcano del vilaggio - che svetta con i suoi 5916 metri. Proseguiamo col nostro veicolo traballante per le rocce di Dalì, una formazione di rocce surrealiste sputate nel mezzo del nulla da un vulcano migliaia di anni fa, praticamente identiche a un quadro di Dalì, che l'artista dipinse senza aver mai visto questo luogo. Più avanti incontriamo una piscina semi-naturale dove ci si può tuffare nell'acqua termale a 40°C a combattere per un po' il freddo circondato dai fenicotteri.
Guidiamo per altri infiniti minuti fino a raggiungere i Geiser Sol de Manana a 5000 metri, il punto più alto della mia vita, dove borbottano e fumano decine e decine di geyser. Scendiamo di qualche centinaia di metri a raggiungere la nostra destinazione finale per la prima giornata, la laguna colorata, una laguna enorme, strapiena di fenicotteri, di colore rosso vivo con - al centro - un'enorme formazione di gesso e sale all'interno che sembra un enorme iceberg.
L'altra macchina nel nostro gruppo arriva con molto ritardo e scopriamo che, durante il tragitto, hanno perso una ruota e si sono quasi ribaltati nel deserto. Ceniamo e dormiamo in un posto assolutamente squallido dove pare che i nostri autisti stiano sniffando colla per intrattenersi.

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