Questo villaggio minuscolo è una meraviglia. Le case basse in mattoni quasi fangosi, i lama che corrono liberi intorno e una montagna di sette colori che sovrasta il tutto. Cammino per circa quattro chilometri, intorno alla montagna, per tornare al villaggio. La temperatura è perfetta, la vista incredibile, la montagna è rossa, arancione, azzurra, verde, bianca, blu, viola... dicono sette, ma io ne ho visti molti di più. La gente in questi villaggi ha visi molto scuri, è di statura più bassa e non dispensa sorrisi senza motivo.
Finisco di visitare Purmamarca e mi accorgo di avere ancora molto tempo e proseguo per un altro villaggio quasi in Bolivia, chiamato Humahuaca.
Così come Purmamarca, Humahuaca è una cartolina, le macchine vecchie, tutto in mattoni, un villaggio di altri tempi, i vestiti tipici, una camminata che sale a una chiesa circondata di cactus e rocce sparse.
Torno a emozionarmi, a sorprendermi, a conoscere nuove emozioni regalate, come sempre non da città ma da la pachamama, madre natura, il mio Dio preferito.
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