mercoledì 18 luglio 2012

13 luglio - prestissimo

Qui mi piace svegliarmi presto, anche prestissimo...
Stamattina sono uscito che erano le 6.00, complice anche il fatto che ieri sono andato a letto molto presto, dopo una serata a sentire l'incredibile storia di Parveen. Genitori indiani, nata a a Giacarta, vissuta tra NY, Nuova Zelanda, India, Giacarta e ora, appunto, Bali. Fuggita dal padre che abusava di lei, tornata per il padre malato. Fidanzata con un australiano che l'ha tradita pochi giorni prima del suo volo sola andata per Perth e del matrimonio. Una madre che non sente da mesi, che ha preferito restare a New York, e che si è ammalata quando lei è partita. Un ragazzo inglese che viene in viaggio in giro per l'Asia, col progetto di girare per quattro mesi, che la vede, sfatta, ubriaca e aggressiva fuori da un locale di Kuta, la guarda negli occhi e le dice: tu hai qualcosa di grande dentro, mi prenderò cura di te finchè non starai meglio; cancella tutto il viaggio, l'accompagna in giro per Bali fino a farle trovare il suo luogo, un luogo tranquillo dove ricominciare, dove dire addio ai soldi di papà e trovare un lavoro. Si fermano a Ubud, lui se ne va quando lei riesce a sorridere tutti i giorni, la lascia a lavorare per un ONG dove collabora con CIA e FBI, con la guardia del corpo sempre non troppo lontano da lei (ma neanche troppo vocino), dove viaggia tra le baracche a evitare traffico di bambini e di organi, dove viene minacciata dai boss mafiosi delle grandi periferie indonesiane, dove dona sorrisi e speranze, dove non più tardi di ieri una bambina l'ha guardata e le ha chiesto di insegnarle a piangere, perché lei non era capace.
Comunque stamattina mi sono svegliato presto e sono andato in giro per il mercato, dove di giorno non puoi fare un passo senza essere strattonato dai vari negozianti che vogliono venderti qualcosa, magari al triplo del prezzo. Stamattina ero l'unico bianco, tutti stavano montando, trasportando, pulendo, c'era un laborioso silenzio e nessuno mi ha rivolto la parola, se non il saluto di qualche bambino. Tutti erano così indaffarati che neppure mi vedevano, non mi chiedevano se volevo un taxi, una statuetta, una maglietta. Ero li, ma era come se non ci fossi.
Nella veranda del mio piccolo bungalow, guardo i fiori pesanti di pioggia cadere a terra meravigliosi, e con calma, prima del bus che mi porterà via dalla splendida Ubud, bevo il mio caffè forte e gusto la mia colazione appena fatta: omelette con pane bianco tostato e insalata di banana, ananas e mango.

Kuta è caotica, ogni tre passi qualcuno ti chiama boss o sir e prova a venderti qualcosa, qualsiasi cosa, perché tanto costa poco... Il problema è che spesso accade: la gente compra oggetti di cui non ha alcuna necessità solo perché il prezzo conviene. Desideriamo l'inutile a poco prezzo e non siamo disposti a spendere qualcosa in più per le cose davvero importanti.

1 commento:

  1. Incredibile la storia di questa ragazza, bellissimo avere l'opportunità di incrociare persone che ti fanno il regalo di raccontarti qualcosa del genere...

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