Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare, ma non raccontare a me che cos'è la libertà|
giovedì 25 ottobre 2012
23 ottobre - Vang Vien
Partiamo dopo poche ore di sonno per Vang Vien, patria del tubing.
Parentesi sul Tubing:
Il tubing è salire su una camera ad aria gonfia e lasciarsi trasportare dalla corrente a valle.
Oltre al tubing, ci si può lanciare con una corda in mezzo al fiume e lasciarsi andare.
In questo luogo sono purtroppo morti tantissimi giovani, tutti per lo stesso motivo: droga o alcool.
Tantissimi vanno a fare tubing completamente sfatti e non riescono a controllare il gommone, o si attardano e, quando cala il buio non riescono a tornare, altri si lanciano dalla corda centrando le rocce invece dell'acqua o, una volta in acqua, sono talmente andati da non riuscire ad avere la forza di nuotare e affogano. Considerando che l'acqua non supera mai l'altezza delle spalle...
La causa principale sono comunque i bar: tutto il fiume è costeggiato di piccoli bar più o meno improvvisati che offrono drink gratis, provocando la rischiosa ubriachezza. Molti sono caduti sulle rocce cercando di tornare sul gommone una volta lasciato il bar.
In questo momento praticamente tutti i bar sono chiusi da circa un mese a questa parte dato che - dicono i rumors - è venuto a mancare, facendo tubing, il figlio di un importante politico australiano che, interessatosi alla cosa, ha coinvolto il governo laotiano e chiuso i bar.
Si può ancora fare tubing, ma si è "costretti" a farlo da sobri o farlo portandosi l'alcool con se.
La strada per Vang Vien è un susseguirsi infinito di buche e viste meravigliose delle rigogliosissime montagne laotiane (come mi piace la parola laotiano), così vicine e così diverse da quelle vietnamite.
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