Partenza alle ore 11.00 per Pakse, dopo un pezzo in barca e qualche ora in un bus locale facendo discorso profondi con Viviana arriviamo a Pakse verso le 15.00.
Proseguo solo per il confine thailandese, in un piccolo mini van che dura circa un'ora. Al confine sbrigo le pratiche in mezz'ora circa e riparto in un altro mini van, questa volta guidato sulla sinistra, nel primissimo pezzo di Thailandia.
Arrivo a Ubon alla stazione dei treni che sono le 17.45 e chiedo un treno per il nord. Impossibile. L'unica soluzione è prendere un treno che vada a Bangkok e da li prenderne un altro per il nord.
Parto alle 18.30 con un treno che dovrebbe arrivare a Bangkok alle 5:50.
Arrivo puntualissimo a Bangkok, stupito dalla comodità dei treni thailandesi, dove sono riuscito a dormire benissimo.
Camminando per la stazione mi sembra di prendere per mano Terzani e riportarlo in vita con le sue stesse descrizioni.
Per un paio d'ore osservo assonnato il brulicare crescente di quello che in questo momento mi sembra il centro del mondo e riparto alle 8.30, puntualissimo, per altre dodici ore di treno.
Ammiro paesaggi, leggo e scrivo, non apro bocca se non per ordinare cibo e dire "grazie" dalle 15.00 di ieri, guardo in faccia il sole che sta per tramontare, ripercorro mentalmente tutti i posti in cui sono stato in questi primi quasi cinque mesi e conto con le dita e dicendo a voce alta i nomi delle persone che ricordo e reputo importanti.
Il sole cala presto e mi ritrovo a dover fare ancora almeno due ore e mezzo di treno senza poter fissare il finestrino.
Arrivo a Chiang Mai con ritardo, che ormai sono le 22.30, prendo un tuk tuk, cerco posto in un ostello che però è pieno, cammino un po' per la città e mi accontento di un posto squallido ma che mi dia un letto vero.
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