lunedì 1 ottobre 2012

28 settembre - Ninh Binh e l'abitudine al bello

Appena svegli pariamo per Ninh Binh, in teoria sono solo cento chilometri, ma mentre scrivo stanno riparando la ruota a Ricky e ci siamo già persi tre volte, finendo in stradine piccolissime della vera Hanoi, brulicante di gente, mercatini e bambini urlanti.
 
Appena ripartiti Ricky si ferma ancora... Ruota nuovamente a terra. Parlo a gesti con alcune persone a bordo autostrada a dal nulla appare un signore con una pompa e attrezzi per riparare. Lo carico e faccio contromano un pezzo di autostrada per portare il signore alla moto, trovato un pezzo di metallo conficcato nel copertone e riparata la gomma ripartiamo.
Dopo mezz'ora passiamo un posto di blocco senza essere fermati. Mi giro per vedere dov'è Ricky e lui non c'è. Torno indietro contromano passando il posto di blocco e lo vedo fermo, con la ruota nuovamente a terra. 
Un ragazzo per strada ci chiede un sacco di soldi per mettere a posto la moto e così Ricky spinge fino a un villaggio vicino, dove troviamo un'officina...
Speriamo sia l'ultima volta che ci dobbiamo fermare.
Mangiamo qualcosa in questo villaggio sperduto, cerchiamo di ordinare una zuppa di noodles, Ricky indica una gallina e l'oste prende un macete e la fa a pezzi, dandocene metà, oltre a una zuppa buonissima.
Nel frattempo arrivano due vietnamiti che si mettono comodi, ordinano una coca, una bottiglia di birra e una di vodka!
 
Ripartiamo e la polizia mi ferma scambiandomi per un local (la maschera anti smog, gli occhiali da sole e l'abbronzatura hanno aiutato a camuffarmi). Appena sto per fermarmi e il poliziotto vede che sono bianco mi fa segno di proseguire...

Finita l'autostrada, sulla quale - per inciso - le moto non potrebbero circolare, arriviamo al casello e la sbarra si chiude sulla mia testa, testando il casco vietnamita che sembra ben funzionare.

Arriviamo a Ninh Binh mentre mi accorgo che il paesaggio, ancora splendido e meraviglioso dei bufali d'acqua che si mescolano agli agricoltori e ai campi di riso, mi entra dentro meno di quanto facesse qualche mese fa... E' così assurdamente brutto abituarsi al bello... Chi passa tutti i giorni davanti al Colosseo, o alla tour Eiffel o che so io, finisce per non guardarli più...

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