giovedì 13 settembre 2012

11 settembre - isole di Nha Trang

Sveglia presto nonostante il mal di testa e parto per un giro in barca che tocca le isole di fronte a Nha Trang.
Che il Vietnam sia in rapida ascesa e pronto per il turismo (quello finto ma che porta soldi), lo si vede dalle piccolezze, come la sicurezza in barca prima di uscire per l'escursione; in nessun'altra parte, neppure in Thailandia, ho ricevuto ordine di mettermi il giubbino di salvataggio per uscire in barca.
La prima fermata é un'isola sulla quale c'è un acquario. Rimaniamo sulla barca soltanto io e pochi altri, loro spinti da non so cosa, io non provo interesse nel visitare le carceri.


Dopo esserci fermati a fare snorkelling in una splendida isola lontana dal mondo abbiamo pranzato sulla barca e poi è iniziato un cabaret con i ragazzi vietnamiti che hanno tirato fuori chitarra, basso e batteria improvvisata e hanno iniziato a invitare gente a cantare canzoni nella propria lingua. Dato che non ne sapevano in italiano sono scampato.

Per finire siamo approdati in un'isola meravigliosa, senza assolutamente nulla e senza nessuno se non la trentina di componenti della barca. Le bandiere che sventolano orgogliose e il verde delle altre isole a fianco sono le uniche cose che rompono il bianco della sabbia e le decine di sfumature di blu, turchese e verde del mare.

Al ritorno, col sole che rabbioso si infilava tra le nuvole ho visto il paesaggio più bello del mondo; quattro strati in prospettiva che sembravano tanto perfetti da essere finti, barche dai colori vivi in un mare di un solo blu, spiaggia bianchissima che cerca inutilmente di abbronzarsi, colline di un luccicante verde chiaro da un lato e un tenebroso scurissimo verde sull'altro e - infine - il cielo dove il sole stupra le nuvole e arriva a battere su tutto quello che trova.

Serata tranquilla perché tutti sono stati svegli tutta notte,

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